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Le nostre case sono sommerse di abiti e indumenti che non abbiamo mai indossato o che non utilizziamo più.
Che fare?
Possiamo donarli, venderli online, presso un mercatino dell'usato oppure anche riciclarli. Ciascuna di queste tre opzioni è certamente preferibile allo spreco.
Di fatto, basta davvero poco per evitare lo sperpero di indumenti che si verifica ogni anno, lasciando nei guardaroba abiti mai utilizzati, che potrebbero essere utili a qualcun altro.
Il momento nel quale ci si rende conto che buona parte del nostro guardaroba è inutilizzata o sottoutilizzata è certamente quello del cambio di stagione: ci accorgiamo in questa fase che sono tantissimi i capi che ci hanno stancato, sono fuori moda o non ci entrano più. In questi casi, la tentazione di buttarli via è puntuale. Se invece di eliminarli li riciclassimo in maniera creativa, o meglio ancora li donassimo a persone bisognose, sarebbe certamente una pratica virtuosa, sia per l’ambiente che - in molti casi - anche per il prossimo.
Dove si conferiscono i vestiti usati? Sul versante operativo, c’è da sapere che vestiti, scarpe e accessori usati in Italia sono raccolti attraverso appositi cassonetti da aziende registrate come gestori ambientali. All'interno dei cassonetti per la raccolta della frazione tessile urbana è possibile inserire – puliti e chiusi in buste – tutti i capi di abbigliamento e accessori, incluse biancheria intima, scarpe e borse nonché tutto quel che rientra nel tessile come stoffe in genere, tende, lenzuola, tovaglie, coperte, tappeti. Dopo la raccolta, i rifiuti tessili vengono inviati presso gli opportuni impianti di trattamento. Il tutto avviene in sinergia tra ANCI -Associazione Nazionale dei Comuni Italiani- e CONAU, l'Associazione Nazionale Abiti e Accessori Usati. Ove possibile la prima scelta è quella del riutilizzo di indumenti e accessori.
La maggior parte della raccolta oggi prende questa via. La donazione è indubbiamente l’alternativa maggiormente preferibile, ma bisogna fare attenzione: se gli abiti di cui abbiamo intenzione di disfarci sono in pessimo stato, è meglio conferirli per il riciclo.
Inoltre, è bene sapere che un po’ ovunque in Italia esistono negozi della solidarietà, dove è possibile donare i propri vestiti per farli scegliere da chi è meno fortunato.
Per i capi in peggior stato esiste infine una valida alternativa alla discarica: il riciclo creativo.
Basta poco per trasformare i maglioni in copri tazzine, in scalda mani, berretti o altri oggetti. Camicie e calze, invece, possono rivelarsi fondamentali per le pulizie domestiche.
Le vecchie t-shirt possono diventare dei bikini. Persino i bottoni possono essere riciclati per confezionare fantastiche tende o cuscini.
I jeans fuori moda, infine, possono diventare comodi shorts, borse capienti oppure astucci e borsellini per la scuola o i prodotti beauty.